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#DEBITO AGENZIA ENTRATE RISCOSSIONE #ROTTAMAZIONE #SALDO E STRALCIO: Possibile stralcio cartelle e nuova rottamazione nel Decreto Sostegno

La bozza del decreto Sostegno, in fase di ultimazione da parte del Governo, conferma alcune delle novità anticipate nei giorni scorsi.
Il Governo è chiamato, innanzitutto, a definire la nuova scadenza delle rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio delle cartelle, prorogate, ad oggi, a "data da destinarsi".
Secondo quanto riportato nella bozza del decreto, le scadenze sono due:
31 luglio 2021, per quanto riguarda le rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre 2020;
30 novembre 2021, per quanto riguarda le rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio e il 31 luglio 2021.
Nel frattempo, dal 1° marzo 2021, sono ripartite le notifiche delle cartelle esattoriali, ma i termini di pagamento saranno con ogni probabilità sospesi fino al 30 aprile (data che segna, per ora, la chiusura dello stato d'emergenza). Dunque, i contribuenti che ricevono una cartella esattoriale non dovranno pagare subito, ma avranno 60 giorni a partire dal termine del periodo di sospensione (cioè dal 30 aprile).
Come saranno con ogni probabilità sospesi fino al 30 aprile anche i pignoramenti di stipendi e pensioni, con divieto, dunque, per Agenzia delle Entrate-Riscossione di avanzare azioni cautelari ed esecutive.
Secondo le anticipazioni, inoltre, una delle novità più rilevanti consisterebbe nella maxi-sanatoria delle cartelle esattoriali emesse dal 2000 al 2015, secondo lo schema già adottato con il decreto legge n. 119/2018, quando venne disposta la cancellazione dei carichi fino a 1.000,00 euro.
Non è ancora confermato il limite per l'annullamento automatico dei debiti. L'ipotesi più verosimile è che la soglia venga fissata a 5.000,00 euro, ma si ragiona anche su importi più elevati.
Altra novità riguarda le Partite IVA.
Per esse si prevede una nuova definizione agevolata che cancella sanzioni ed interessi sui debiti a ruolo per le somme dovute a seguito del controllo automatizzato sulle dichiarazioni dei redditi 2018 - 2019 relative agli anni di imposta 2017 - 2018. Per averne diritto bisognerà aver subito nel 2020 una perdita di fatturato pari ad almeno il 33%.